Quasi leggendaria, la storia del panettone affonda le proprie radici già ai tempi di Federico il Moro. L’autore di una ricetta tanto geniale sembrerebbe esser stato un giovane sguattero che, preparando un dolce con i pochi ingredienti della dispensa, s’inventò un “pane” davvero particolare. Reinterpretato dai pasticceri di tutto il mondo, il panettone è buono se preparato con ingredienti di alta qualità.
Chi ha inventato il panettone
Sfumando a tratti nella leggenda, la storia del panettone, tuttora incerta, risale al lontano 1500 e, più precisamente, ai tempi di Ludovico il Moro quando, per la prima volta, fu servito alla tavola del potente duca milanese. Ma chi ha inventato il panettone? Secondo la versione oggi più accreditata, il merito di questa preparazione andrebbe tutto a un giovane sguattero di nome Toni che, riparando all’errore dello chef suo maestro, che aveva distrattamente bruciato il dolce di Natale in forno, propose di servire al desco ducale un piatto da lui stesso preparato poche ore prima con quanto era rimasto in dispensa. Assaggiandolo, il duca e i suoi ospiti ne rimasero subito incantati e, alla domanda di chi mai l’avesse preparato, lo chef svelò il segreto: “L’è ‘l pan del Toni” e, da qui, il dolce passò alla storia come il Panettone.
Il panettone buono: come riconoscerlo
Come si riconosce un panettone buono? Tra i segni distintivi ci sono il profumo che deve essere intenso, la consistenza al palato che deve essere morbida, ma non gommosa e ovviamente non secca, e il colore che all’esterno sarà scuro e dorato, ma non bruciato, mentre all’interno avrà una tonalità gialla intensa. Tutte queste caratteristiche sono la prova che sono stati utilizzati ingredienti e materie prime di grande qualità. La storia del panettone ci insegna che, alla base della ricetta originale, vi devono essere farina, burro, uova, scorze di cedro e uvette; ai quali, oggi, si aggiungono solitamente anche zucchero e, a volte, vaniglia. Altrettanto importanti sono ovviamente la tecnica d’impasto, il tempo di lievitazione e la modalità di cottura.
Come farcire il panettone
Guardando alla versione oggi più accreditata della storia del panettone, non risulterebbe in realtà alcuna farcia. Tuttavia, com’è giusto, nei secoli la cucina si evolve e, tra forno e fornelli, gli chef di tutto il mondo reinterpretano antiche ricette con idee moderne e interessanti. Non un sacrilegio, ma un importante contributo all’arricchimento della cultura e del patrimonio gastronomico mondiale, anche nel caso di un alimento tanto tradizionale come il panettone milanese. Un esempio su tutti è dato dalla farcitura. Se vi piace l’idea e vi state chiedendo come farcire il panettone, sappiate che le possibilità sono davvero numerose: c’è chi preferisce il più classico cioccolato e chi, invece, non saprebbe dir di no ad una farcia a base di crema pasticciera o zabaione.